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#46
L’EREDITÀ
DI HULK
PARTE QUINTA
VERDE
COME LA SPERANZA
1.
Il suo nome è Robert Bruce Banner ma
il mondo lo conosce come l’Incredibile Hulk. Un tempo neanche troppo lontano
era unico nel suo genere ma negli ultimi tempi gli uomini e le donne potenziati
dai raggi gamma sembrano essere aumentati esponenzialmente e, credeteci sulla
parola, la cosa non gli fa affatto piacere.
In questo momento nella sua forma
umana il Dottor Banner sta finendo di sistemare un piccolo oggetto di forma
rotonda, lo stesso che Brian Talbot gli aveva applicato sulla schiena per
sottrargli l’energia e trasferirla a se stesso[1]
e che poi Doc Samson gli ha tolto.[2]
-Sei sicuro che funzionerà?-
gli chiede il membro del Pantheon dalla barba e capelli rossi chiamato Ulisse.
-Non sono al livello
di Tony Stark o Reed Richards ma qualche infarinatura di ingegneria ce l’ho
anch’io e dovrei essere riuscito ad invertirne gli effetti.- risponde lui.
-Dovresti?-
Banner sorride e replica:
-Fidati di me, so
quel che faccio.-
-È quando dici così
che comincio a preoccuparmi.-
Questa parte della città di Los
Angeles sembra aver attraversato uno dei peggiori terremoti della sua storia ed
è una valutazione non lontana dal vero. Prima sono state tre donne potenziate
dai raggi gamma a portare la devastazione, poi si sono aggiunti altri quattro
colossi e la situazione è degenerata. Anche se tre degli avversari sono stati
neutralizzati, quelli rimasti sono più che abbastanza da dare parecchio filo da
torcere a sette agenti dello S.H.I.E.L.D., cinque del F.B.S.A ed agli otto
guerrieri alieni noti come Fratelli di Guerra.
-Me lo lasci dire,
capo: questo è un altro bel pasticcio in cui ci ha messo.-
Victoria Hand, leader della Squadra
Speciale Anti Hulk del F.B.S.A, rivolge all’Agente Speciale Brent Jackson uno
sguardo torvo e ribatte:
-Se vuole dare le
dimissioni, è sempre in tempo.-
-E perdermi così
tutto il divertimento?- replica il biondo agente -Non se ne parla nemmeno.-
Detto questo, si lancia nel bel
mezzo della mischia. Solo la fortuna fa sì che per un pelo non sia colpito da
un pugno sferrato dalla gigantessa verde nota come Orchessa. Si getta a terra e
perde il suo fucile. Allunga una mano per afferrarlo ma prima che possa farcela
qualcosa di pesante lo schiaccia. È una donna verde e brutta, molto brutta ed
anche molto forte. La chiamano Abominatrix e l’unico suono che emette è un grido gutturale che poco ha di
umano.
Sono morto, pensa Jackson.
Quando Angela Lipscombe comincia ad
urlare, She-Hulk Rossa esce all’aperto. Che Paride faccia quel che vuole con la
bella psichiatra, lei non è il tipo da restare a guardare, le serve azione e sa
dove trovarla.
Una volta fuori dalla caverna che è
il rifugio segreto di Paride, l’amazzone color rubino si guarda intorno, quindi
sorride e spicca un balzo.
2.
Brent Jackson guarda la morte in
faccia e pensa che forse stavolta ha esagerato con le sue pose da strafottente
indisciplinato. La donna che gli sta sopra di femminile ha ormai ben poco e tra
un istante il suo stesso peso gli spezzerà la cassa toracica. Improvvisamente
qualcosa colpisce Abominatrix con abbastanza forza da spostarla di qualche
metro. Quel qualcosa è un altro gigante dalla pelle verde… una donna?
Abominatrix la carica ma viene respinta da un pugno ancora più forte.
Jackson prende un profondo respiro e
cerca di alzarsi.
-Ti serve aiuto,
maschio?-
A parlare è stata un’adolescente
alta due metri, muscolosa, molto muscolosa, capelli rossi come la sua tutina
attillata e la pelle di un verde intenso.
Jackson fa istintivamente un balzo
indietro.
-Non hai nulla da
temere da me, uomo.- dice la ragazza tendendogli la mano -Sono Lyra, la figlia
di Hulk, e sono qui per aiutare.-
La
figlia di Hulk? E da quando quel bestione ha una figlia come quella? Mentre si
fa queste domande Brent Jackson si rimette in piedi.
-Se non hai più
bisogno di aiuto…- dice ancora Lyra -… io torno a combattere contro Talbot.-
Talbot? Come Glenn Talbot? Davvero
non c’è fine alle sorprese oggi.
Caiera, detta l’Impetuosa,
appartiene alla casta dei Guerrieri Ombra del perduto pianeta Sakaar. Oltre ad
essere abilissimi in ogni forma di combattimento con armi o senza, questi
guerrieri dal fisico che sembra scolpito nella grigia pietra possono attingere
a qualcosa che chiamano l’Antico Potere, un‘energia che scorre dal corpo di
Caiera fino a scaricarsi in quello dell’amazzone gamma che si fa chiamare
Aberrazione, strappandole un urlo.
-Ti avevo detto che
eri morta.- dice Caiera sollevando la sua lancia intarsiata e preparandosi a
colpire la sua avversaria ora in ginocchio.
A
bordo dell’aereo della misteriosa organizzazione nota come Pantheon di cui è da
poco ridiventato capo, Bruce Banner fissa due schermi gemelli. Su quello alla
sua sinistra ci sono due agenti speciali del F.B.S.A. ovvero lo psicologo
forense Dexter Coville e la Dottoressa Valerie Jessup. In quello a destra gli
agenti dello S.H.I.E.L.D. Gabriel Jones III e Patricia Wolfman.
Banner fa un sorriso sornione e
dice:
-Spero che siate
pronti perché tra poco ballerete.
Poi preme un pulsante su una
consolle davanti a lui.
3.
C’era una volta un essere che era
grigio e poi divenne verde. Lo chiamarono Hulk e credeva di essere unico poi ne
arrivarono altri. Alcuni erano forti quanto e forse più di lui, altri erano
sinistramente intelligenti. Quasi tutti avevano la pelle di una qualche
tonalità di verde ed in qualche caso di grigio. Più recentemente ne è apparso
uno blu ma quelli più pericolosi sono i due la cui pelle è rossa come il fuoco.
Uno di loro è la donna che sta percorrendo a grandi balzi il deserto del
Nevada.
Basta uno sguardo per capire che non
indossa abiti e che non gliene importa nulla. Uno sguardo ancora più
ravvicinato alle sue pupille color rubino ed all’espressione del suo viso
renderebbe dolorosamente ovvio che il suo abbigliamento o la mancanza di esso
dovrebbe essere l’ultima preoccupazione di chi la incontrasse.
Un sorriso maligno le stira le
labbra mentre avvista la sua preda: una versione di Hulk dalla pelle rossa,
muscoli più pronunciati e pantaloni ancor più stracciati. L’Hulk Rosso si sta
guardando intorno con aria smarrita quando quella che in mancanza di un nome
migliore chiameremo She-Hulk Rossa gli piomba addosso dicendo:
-Ciao bello, ti sono
mancata?-
Un
attimo dopo gli sferra un pugno di quelli che scuotono le montagne.
Sul
cielo sopra Los Angeles appare l’equivalente di un’aurora boreale, un campo
energetico che ha i suoi vertici nell’aeronave del Pantheon e nei due jet
rispettivamente dello S.H.I.E.L.D. e del F.B.S.A. sospesi, quasi congelati,
sopra la Città degli Angeli.
Una
corrente di energia scende verso il campo di battaglia sottostante e qualcosa
inevitabilmente accade: tre uomini e quattro donne la cui pelle ha il colore di
varie sfumature di verde e grigio urlano mentre le loro forme mutano, si fanno
più piccole… umane.
A
bordo del jet del Pantheon Bruce Banner cambia: i
suoi muscoli crescono, la sua massa si incrementa, la sua pelle diventa color
smeraldo. Hulk è tornato e dalla sua bocca prorompe un tonante:
-SI'!-
Nel suo rifugio segreto l’uomo
chiamato il Capo si lascia sfuggire un gesto di stizza che non sfugge alla sua
compagna, anche lei dalla pelle verde.
-Il tuo test non è
andato come speravi, eh, Sam?- gli chiede con una non celata punta di sarcasmo.
-Non esattamente,
Betty.- replica il Capo -Ho avuto la dimostrazione che la mia squadra Gamma può
tener testa a due squadre dello S.H.I.E.L.D. e del F.B.S.A unite ed ai Fratelli
di Guerra. Un bel risultato, anche se ammetto che non mi aspettavo che Banner
trovasse una soluzione così in fretta e cooperando con gli altri. Ancora una
volta si dimostra che la dote più pericolosa di tuo marito è il suo genio.-
-Non chiamarlo più
così.- ribatte Betty Ross -Io e Bruce saremo ancora formalmente sposati ma lui
non è più nulla per me ormai.-
-Ma certo, mia cara
Betty. Ora scusa ma devo assicurarmi che i segreti dei membri del mio commando
rimangano tali.-
-Intendi ucciderli?-
chiede lei in tono indifferente.
-E sprecare così
delle risorse preziose? No, Betty, ho altro in mente..-
4.
Clay Quartermain non
si lamenta di certo per come è finita la battaglia. Per quanto lo riguarda,
meno mostri creati dai raggi gamma ci sono in giro e meglio è.
Una
scarmigliata Victoria Hand gli si avvicina a passo di marcia e con le mani
posate sui fianchi gli dice:
-Chiariamo subito una
cosa: tutti i prigionieri sono sotto la custodia del F.B.S.A. e non accetto
discussioni al riguardo.-
-Hai sempre un bel
caratterino, Victoria.- ribatte, serafico, Clay -Non mi sorprende che Fury non
abbia fatto storie quando hai lasciato lo S.H.I.E.L.D. per passare al F.B.S.A.-
Alle sue spalle la sua vice Isabelle
Hartley si lascia sfuggire una risatina e Victoria la fulmina con lo sguardo.
-Tu!- esclama -Non ti
sei nemmeno degnata di avvertirmi che fai parte di questa squadra.-
-Non ho avuto il
tempo.-
-Se posso
interrompere il vostro litigio tra innamorate…- interviene Quartermain -… a me
sta bene che tu ti prenda i prigionieri, Hand. Ti chiedo, però di farli esaminare
dal mio team scientifico.-
-Uhm…- borbotta la
Hand -Va bene, ma assieme al mio.-
-Naturalmente.-
-E che facciamo con i
Fratelli di Guerra e gli altri due?- chiede l’Agente dello S.H.I.E.L.D. Timmy
Dugan.
-Quali altri?-
replica l’Agente Speciale del F.B.S.A. Kali Vries -Io non vedo più nessuno.-
In effetti, oltre agli avversari a
terra ed ai membri delle due squadre, non c’è più nessun altro.
-Banner.- sussurra a
mezza voce Clay.
Ci vuole solo qualche secondo perché
Leonard Samson si riprenda dallo shock del teletrasporto ed ancor meno per
rendersi conto che alle sue spalle ci sono i Fratelli di Guerra, accanto a lui
Lyra nella forma umana di una normale quindicenne e davanti a lui Bruce Banner
nella forma di Hulk.
-Benvenuto a bordo,
Len.- gli dice quest’ultimo -Mi ero dimenticato che avevi i capelli castani.-
Solo ora Samson pare rendersi conto
di essere tornato un normale umano, fatto sottolineato dall’essere tornato
miope.
-Ci hai tolto i
poteri permanentemente?- chiede.
-Mi sarebbe piaciuto
ma temo di no.- risponde Banner -L’effetto del mio assorbitore svanirà prima o
poi. Per allora confido che lo S.H.I.E.L.D. o l’F.B.S.A. si saranno presi cura dei
nostri avversari.-
Prima che Samson possa dire
qualcosa, il membro del Pantheon chiamato Ettore arriva con un’espressione cupa
in volto.
-Ho appena ricevuto
una comunicazione urgente dal Monte.- annuncia -La Dottoressa Cleaver e l’Hulk
Rosso sono scomparsi.-
-Non si finisce mai.-
è il cinico commento di Hulk.
Il giovane afroamericano a cui gli
occhiali conferiscono un’aria vagamente intellettuale si rivolge alla donna dal
naso aquilino al suo fianco:
-Suppongo che sia
d’accordo con me, Dottoressa.-
La Dottoressa Valerie Jessup, Agente
Speciale del F.B.S.A. annuisce vigorosamente e dice:
-Direi che è la sola
conclusione possibile, Agente Jones.-.
-Voi due cervelloni
vorreste gentilmente mettere anche noi poveri mortali al corrente delle vostre
conclusioni?- interviene Clay Quartermain un po’ irritato.
L’Agente dello S.H.I.E.L.D. Gabriel
Jones III, tecnico forense, si schiarisce la voce e replica:
-Naturalmente si
tratta di conclusioni preliminari che avranno bisogno di più accurati riscontri
in laboratorio ma sia io che la Dottoressa Jessup siamo ragionevolmente certi
che Adrenazon, Gamma-Burn e Abominatrix non siano gli originali ma dei cloni.-
-E gli altri?-
chiede, perplessa, Victoria Hand.
-Stiamo finendo gli
esami, ma tenderei ad escluderlo.- risponde Valerie Jessup.
-Il che ci lascia con
due domande senza risposta.- replica Victoria -Se le tre amazzoni sono dei
cloni, dove sono gli originali? E chi cavolo sono quelli arrivati in loro
soccorso?-
-Io ne avrei altre
due.- aggiunge Clay -Chi li ha mandati e perché?-
Nessuno sa dare una risposta.
5.
Bruce Banner non ha
dubbi:
-Li ha mandati il
Capo, è ovvio.-
-Come fai ad esserne
così certo?- gli chiede Len Samson ancora in forma umana.
-Tutta questa storia
parla di lui. Praticamente mancano solo i suoi androidi di gomma.-
-E che intendi fare?-
-Occuparmi di lui, ma
solo dopo aver rintracciato Angela e Jim. Per lui non dovrebbe essere
difficile: abbiamo i mezzi per scovare la sua peculiare firma energetica.-
-L’abbiamo già
rintracciata.- annuncia Ulisse -Ma c’è un problema.-
-Un problema?-
ribatte un perplesso Hulk -Quale?-
-Ce ne sono due.-
Sandra Verdugo, vestita di una
camicetta senza maniche annodata sul seno, un paio di shorts aderenti, stivali
alti sino al ginocchio sembra decisamente lontana dal classico stereotipo
dell’agente federale che in realtà è.
Seduta
sul letto della stanza messale a disposizione in una “casa sicura” del F.B.S.A.
a Los Angeles, guarda una foto che ha estratto da una tasca del suo zainetto e
sorride.
Il suono di un insistente bussare
alla porta la distra dai suoi pensieri. Ripone accuratamente la foto al suo
posto e va ad aprire. Davanti a lei c’è Victoria Hand.
Sandra si concede un sorrisetto
malizioso e dice:
-Ce ne hai messo di
tempo per deciderti.-
La She-Hulk Rossa incalza l’Hulk
Rosso colpendolo ripetutamente, poi improvvisamente si ferma e gli chiede:
-Non senti caldo,
bello?-
Il Gigante di Rubino la guarda
perplesso. In effetti è così: sta sudando ed il suo sudore brucia il terreno su
cui cade, la stessa cosa che sta accadendo a quello su cui posa i piedi She-Hulk
Rossa.
-Sono un tipo
bollente io- afferma lei ridendo.
Improvvisamente afferra Hulk Rosso
per il viso, lo attira a se e lo bacia. Ciò che accade dopo non è esattamente
quel che ci si potrebbe aspettare: una sorta di radiazione rossa si sprigiona
dai loro corpi fino ad avvolgerli completamente al punto che è impossibile
distinguerli l’uno dall’altra, poi c’è un lampo ancora più accecante.
CONTINUA
NOTE
DELL’AUTORE
Praticamente nulla da dire, quindi
passiamo a parlare senza perdere tempo del prossimo episodio in cui seguiremo
gli sviluppi delle vite dei nostri personaggi e ritroveremo Rick Jones.
Non
mancate.
Carlo